Chiude “No Privilegi Politici”. Il fondatore a ruota libera su Grillo, Salvini e la Moretti
Per oltre quindici anni a Vicenza è stato l’uomo-simbolo della protesta contro tutti, spesso pittoresca e caciarona. Aveva idee grossomodo “grilline” prima che Grillo decidesse di fondare il proprio movimento, e ben prima di Salvini era uno degli esponenti di una lista nazionale “no euro”, insieme a un variegato gruppo di associazioni e partitini in tutta Italia. Da qualche tempo però la sede storica di “No privilegi politici” in via IV novembre a Vicenza ha chiuso i battenti. «Un’esperienza fallimentare ormai finita», la definisce Silvano Giometto, che conferma il suo ritiro dalla scena politica, per «trascorrere l’ultima stagione della sua vita» nella quiete dei Colli Berici.
Cos’è successo? Siete stati fagocitati dal movimento di Grillo?
Tra noi piloti c’era un detto: “se devi andare a Melbourne, ti devi fermare a Bangkok”. Serve un cambio, perché l’equipaggio è stanco e non può fare da solo tutta la traversata. È necessario che un altro equipaggio più fresco prenda la guida dell’aereo. Ed è quello che è successo. Il secondo equipaggio continua il viaggio del primo. Rispetto a noi, Grillo ha avuto due vantaggi “tecnici”: la sua indiscussa capacità di comunicatore e l’uso di internet. Noi abbiamo avuto l’idea embrionale, che ora lui sta portando avanti. Abbiamo fatto la prima tratta, anche si sa che a rimanere nella storia è chi mette il piede sulla Luna e non il suo equipaggio.
Resta il fatto che oggi le vostre battaglie storiche sono diventate centrali nel dibattito pubblico –no euro, lotta alla corruzione e ai privilegi della classe politica. È contento? O in realtà rosica?
È chiaro che quando lavori a qualcosa e poi altri ne traggono i benefici, non fai i salti di gioia. Per noi non era possibile arrivare dove è arrivato Grillo, però il suo successo ci dimostra che avevamo ragione. E Vicenza lo sa. Tutti hanno letto i nostri tabelloni e le nostre denunce sulle spese folli del Parlamento, già dagli anni ’90. Tra l’altro, oggi si parla solo degli stipendi dei politici, ma non di tutti gli altri privilegi: viaggi gratis, ristoranti, autisti, hotel… è come per i piloti Alitalia: lo stipendio base è “solo” di 1.500-2.000 euro, ma bisogna guardare anche le indennità che prendono.
Secondo lei il leghista Salvini fa sul serio?
Salvini è sulla strada buona, perché ormai ha assunto la leadership del centrodestra, quindi adesso riuscirà a coinvolgere altre correnti che confluiranno nel suo progetto e nei prossimi cinque anni sarà lui a dettare la politica a destra.
E il M5S?
Tra i Cinque Stelle c’è tanta improvvisazione. Hanno bisogno di un leader per rigare dritti e finora Grillo ci è riuscito, ma quando si iniziano ad affrontare i veri problemi la faccenda si fa più difficile. Come è stato per il sindaco di Parma, Pizzarotti, che in campagna elettorale si era opposto all’inceneritore, ma alla fine ha dovuto cedere. Qualcosa riusciranno a fare, ma hanno dei grossi limiti. Grillo lo sa, ed è per questo che non vuole che i suoi vadano in tv. Vedremo cosa riusciranno a fare in consiglio regionale.
Cosa pensa della clamorosa debacle della Moretti alle regionali?
Penso di dire quello che tutti segretamente pensano della Moretti, affermando che la vedrei meglio in contesti diversi dai dibattiti in tv.
Ovvero?
Beh, è innegabile che la Moretti sia molto attraente e quando la vedo non ascolto mai quello che dice – tanto sono solo frasi fatte e slogan -, perché vengo distratto da altri pensieri. Questa sua avvenenza non è stata un elemento vincente, anzi, ha dato fastidio sia agli uomini che alle donne. La sua immagine l’ha danneggiata.
E di Zaia che opinione ha?
Io non l’ho votato, perché tra le liste che lo sostengono c’è Fratelli d’Italia, che ha tra le file persone che contesto totalmente in quanto favorevoli alla caccia. Non sono contrario alla caccia per necessità, ma questi cacciatori feriscono gli animali lasciandoli soffrire, una cosa disgustosa. E adesso uno di questi otterrà l’assessorato alla caccia, quindi continueranno a distruggere il nostro patrimonio faunistico e naturale. A parte questo, Zaia ha dimostrato di essere apprezzato dai veneti. Per capire la differenza con la Moretti, basta confrontare i risultati delle loro liste personali. Una si è fermata al 3%, mentre l’altra è arrivata al 23%, superando i voti della stessa Lega Nord.
Un commento sul sindaco Variati?
L’ultimo cartello che abbiamo esposto fuori dalla nostra sede dopo le elezioni comunali recitava: “Achille, mi stavi sui co***oni prima, figuriamoci adesso”. Al di là dei cartelli, però, devo ammettere che Variati non è mica male. Quando si fanno invettive servono dei bersagli, ma lo attaccavo solo per opportunità politica. In realtà, penso che non ha amministrato affatto male.
Sua figlia lavora ancora alla Caserma Ederle? Glielo chiedo perché a suo tempo la cosa scatenò forti polemiche, per via del suo sostegno al raddoppio della base.
Sì, lavora ancora alla Ederle e ricopre anche un ruolo di notevole responsabilità. Questo fatto è stato motivo di contestazioni, perché si diceva, “tu sei a favore perché hai tua figlia che lavora lì dentro” e io rispondevo che era vero. Però alla Ederle si entra solo se hai le capacità. Non esistono le raccomandazioni, è un’altra realtà.
Mi pare di capire che la presenza americana non sia in discussione. Come giudica invece la gestione della realizzazione dell’opera?
Da ufficiale dell’aereonautica militare ho sempre visto nella divisa una difesa. Vicenza oggi è il posto più protetto in Italia. Quindi sono favorevolissimo alla base. Ovviamente non sono soddisfatto per le mancate compensazioni, ma gli interlocutori chi erano? Il governo di Roma e gli amministratori locali. Toccava a Variati alzare la voce. Potevamo avere più benefici, ma almeno la base c’è. E la base americana pompa nelle casse cittadine più denaro dell’intero bilancio del Comune.
Secondo lei, qual è il difetto di Vicenza e quale il suo pregio?
Ho vissuto in Sud America, in Giappone, a Roma, ma alla fine sono sempre tornato a Vicenza. Avrà tutti i difetti del mondo, avrà personaggi come Bulgarini, ma si vive bene. Anche a livello di attività sportive e culturali, Vicenza è straordinaria. E poi è contenuta: non ha le dimensioni di una metropoli né quelle del paesello. Peccato che non fosse ancora pronta per la nostra realtà politica, un’avanguardia incompresa.
(Originariamente pubblicato su Vvox)