streghe sabba, wiccan

La sacerdotessa di un gruppo veneto: «siamo eclettici e crediamo nella Grande Dea Madre»


Tremate, le streghe son tornate. Il neo-paganesimo in Italia è un fenomeno ancora considerato di nicchia, eppure sono sempre più numerose le persone che si avvicinano alle religioni wicca, dell’odinismo o del druidismo. «In Veneto ci saranno circa un centinaio di gruppi, composti da almeno 5 o 6 persone». A raccontarlo è Laura Cavalcanti, thienese d’adozione e sacerdotessa del gruppo vicentino del Santuario di Petra, che spiega come la religione wicca, creata negli anni Cinquanta dall’americano Gerald Gardner riadattando le antiche tradizioni celtiche, sia una forma blanda e moderna di paganesimo, mentre i neo-pagani come lei sono più tradizionalisti, legati alle usanze originali e a rituali codificati. «Tutti quelli che arrivano al paganesimo passano inevitabilmente dalla wicca, è un percorso che abbiamo fatto tutti», racconta. Generalmente, infatti i wiccan sono soprattutto giovani, adolescenti e ventenni. «Da me sono venute diverse ragazzine, accompagnate dai genitori, in cerca di una madre spirituale, poi però il più delle volte vedendo che si tratta di un impegno serio si stancano e si limitano ad accendere candeline». L’età media dei neo-pagani, invece, è più alta: «nel mio gruppo ci sono trentenni e anche cinquantenni, più donne che uomini. Purtroppo al momento abbiamo solo due sacerdoti».

Al di là delle differenze anagrafiche, le similitudini sono molte. «Sia i pagani che i wiccan sono degli eclettici ed entrambi credono nella Grande Dea Madre e Cernunnos. Nel paganesimo, ogni corrente ha il suo pantheon, ma quasi

tutti riconoscono queste due divinità principali». Le antiche divinità, infatti, rappresentano aspetti specifici della Dea e può quindi capitare che «ad Halloween, o Samhain, che è considerato il capodanno celtico, si invochi la dea greca Ecate, oppure, in casi più particolari, la Lilith della tradizione assiro-babilonese». Una differenza sostanziale è invece che i pagani non seguono il (o la) “rede” dei wiccan, una sorte di codice di buona condotta stilato dai padri fondatori della religione. «C’è ad esempio la “regola del tre”, basata sul principio che per ogni buona o cattiva azione che compiamo, ci verrà restituito tre volte tanto. Quasi una sorta di legge karmica».

Attenzione a fare rituali d’amore, quindi, se non si vuole finire a propria volta soggiogati per il piacere altrui. Nei riti pagani, infatti si pratica la stregoneria, anche se, precisa Laura, «non tutte le streghe sono sacerdotesse, ma tutte le sacerdotesse sono streghe. Una sacerdotessa infatti nei suoi rituali evoca delle energie ancestrali, ma lo fa invocando gli dei della sua religione, a differenza di una semplice strega che invoca chi le pare e piace anche senza credere in nessuno di essi». Non si tratta di magia bianca contro magia nera, ma di un confine etico: «chi pratica magia sa che non esistono il male o il bene assoluto, c’è sempre una componente di oscurità e di luce e bisogna saperla bilanciare. È il “magus”, colui che pratica magia – e non la stregoneria – che distingue le magie per colore».

Quanto alle feste comandante, si celebrano in occasione di equinozi e solstizi, che scandiscono la “Ruota dell’anno”, oltre che durante «la Candelora a febbraio, il “Beltain” il primo maggio e in altri momenti che si rifanno alla tradizione celtica».

A differenza del mondo anglosassone, dove la wicca è riconosciuta al punto che «se un giovane americano muore in guerra può avere un funerale wiccan», da noi il neo-paganesimo è ancora visto come un fenomeno di scarsa rilevanza. «Qui in Italia siamo considerati dei fanfaroni. Molti credono che compiamo rituali promiscui, dove si fuma e si fa festa, ma non è così. Oppure associano la stella a cinque punte a Satana, senza conoscerne il significato. Noi siamo molto tolleranti, sono i cristiani che non ci tollerano tanto».

A chi pregiudizialmente vede nel paganesimo una forma di folklore, la Cavalcanti replica che «la nostra religione ha generato la loro. Il loro calendario sacro è mutuato dal nostro, il nostro solstizio è la nascita di Gesù Cristo, il nostro equinozio la Pasqua. La religione cristiana è stata creata a tavolino ed è stato fatto di tutto per debellare il paganesimo, ma per fortuna non ci sono riusciti».

(originariamente pubblicato su Vvox)

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