manfro, veneto

L’ironica sfida all’insegna del “Bere Comune”. Ce la farà il nostro eroe?


È la variabile impazzita di queste elezioni regionali 2015. La carta jolly che scombina i piani di maggioranza e opposizione. I suoi slogan, da “Yes we drink” a “no al voto utile, sì al voto etile”, spopolano in rete e le sue ricette eno-politiche per uscire dalla crisi mettono d’accordo studenti e pensionati, imprenditori e operai, facendo tremare gli altri candidati alla presidenza della Regione. Intervista impossibile al non-candidato governatore del Veneto, Lorenzo Manfro.

Governatore” Manfro, come vanno i sondaggi elettorali?
In Veneto ci danno al 153% in questo momento. Il problema è che stiamo sfondando anche nelle altre regioni e bisognerà decidere dove governare…

Un successo che ha dell’incredibile, soprattutto considerando che per la vostra campagna fate affidamento solo sull’affetto dei militanti “manfrini”. Praticamente non avete un centesimo.
Assolutamente sì, ed è la testimonianza della voglia di cambiare che hanno gli italiani. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i miei sostenitori, che sono fantastici.

Giornali e tv hanno dato pochissimo spazio al suo movimento. Si sente boicottato?
Ma no, in fin dei conti fanno solo il loro mestiere. A noi non importa, andiamo avanti per la nostra strada senza problemi. Non abbiamo bisogno di loro.

Tra i tanti che hanno aderito al progetto c’è anche Oliviero Toscani. Cosa pensa di chi si è indignato per la sua recente esternazione sui “veneti alcolizzati”?
Che tutto sommato un po’ di senso dell’ ironia ogni tanto non fa male. Il problema della politica di oggi è che è grigia, noiosa, lugubre. Bisogna tornare a sorridere. Le parole di Toscani vanno affrontate con la giusta autoironia. Anzi, penso che i friulani siano molto invidiosi per quella dichiarazione.

Venendo all’attualità, l’Italia e il Veneto sono afflitti da una grave piaga sociale, una “invasione silenziosa” che sta mettendo a rischio tradizioni e posti di lavoro. Qual è la sua posizione sul fenomeno degli astemi?
Gli astemi vanno curati. Si tratta di una patologia gravissima. Serve uno sforzo urgente per recuperare delle risorse. So che esistono gruppi e associazioni che lavorano per il loro recupero, ma non basta, perché è un vero cancro sociale. Altro che l’ideologia gender!

Le propongo un gioco: scelga un aggettivo per ognuno i suoi avversari, cominciando da Alessandra Moretti.
Gnocca.

Luca Zaia?
Triste.

Flavio Tosi?
Ambiguo.

Alessio Morosin?
Folcloristico.

Jacopo Berti?
Berti chi?

Favorevole o contrario alle unioni civili?
Favorevole.

Alla liberalizzazione delle droghe leggere?
Favorevole!

All’asilo ai profughi?
Bisogna distinguere profughi da clandestini: i profughi vanno assolutamente accolti. Il fenomeno della clandestinità invece è un problema grave e sotto certi aspetti irreversibile e non si può certo aprire le porte a tutto e a tutti.

All’autonomia del Veneto?
Ma sì, via! Basta che poi non ci governi Galan!

Ormai è fuori dai giochi…
Non si sa mai, a volte ritornano. L’altra sera ho visto Berlusconi in tv… sembrava vivo! Anche se parlava in maniera un po’ strana, forse ha problemi con la dentiera.

Visto che parliamo di morti – politicamente parlando –, una domanda un po’ personale: Gianfranco l’ha più sentito? (Fini: Manfro a suo tempo è stato candidato in Futuro e Libertà, ndr)
No, lì è finito tutto. Secondo me ha perso un’occasione. All’uomo è mancato il coraggio di portare avanti quello che aveva iniziato.

Per concludere, vuole lanciare un ultimo messaggio ai cittadini prima del silenzio elettorale?
L’appello che rivolgo agli elettori è uno solo: di votare per il bere comune! Direi che è sufficiente per capire chi a chi dare il voto.

(originariamente pubblicato su Vvox)

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