Una città sommersa, inquietante e surreale, dove l’acqua porta pace e “lava via lo sporco, sia morale che materiale”
Marco Rizzo (in foto) è un giovane fotografo veneziano, che con i suoi scatti ritrae una Venezia inquietante e surreale, indagando la città da un punto di vista originale e straordinario.
In “Underwater city” hai ricreato una Venezia sommersa, dove l’acqua porta pace e “lava via lo sporco della città, sia morale che materiale”.
Sono nato e cresciuto a Venezia e da veneziani si risente della pressione della massa di turisti. Lo sporco è quello che c’è in ogni città ed è portato dalle persone, dall’invasione turistica.
Sommergere Venezia, che è spesso soggetta all’acqua alta, voleva essere una metafora di pulizia. La visione del pittore Ludovico De Luigi è simile alla mia, solo che lui la distrugge, è un’esplosione, con la città che va in pezzi. Invece la mia è un’immersione. Venezia è intatta. È solamente sommersa, come sospesa.
Qual è il tuo rapporto con Venezia? E come vedi il futuro della città lagunare?
Sono cosciente di vivere in una città splendida, che amo. Il mio rapporto con Venezia è legato al mio lavoro, al mio amore per la fotografia. È sempre presente nei miei lavori. Purtroppo il suo futuro dipende da quello che accade nel mondo e personalmente non vedo la luce in fondo al tunnel di questa crisi. Me lo auguro, ma finora non ho visto segnali positivi.
In “Beauty in a strange Venice” la città riemerge dagli abissi, ma rimane in un contesto onirico, surreale. Il sogno è un rifugio dalla “bruttezza” della mondo reale?
In realtà è molto più semplice. Nell’ultimo periodo mi sto rinnamorando della figura umana. Con “Beauty in a strange Venice” ho voluto avvicinare il mondo del fashion, della bellezza, a una città. Venezia rimane sullo sfondo e non è più protagonista come in precedenza. È un lavoro di transizione verso ciò che mi affascina di più, cioè l’essere umano, senza abbandonare l’acqua, che è rappresentata in tutti i miei lavori.
L’acqua è anche il filo conduttore del tuo ultimo progetto: “Liquidazione”. Qual è il tuo rapporto con questo elemento e quanto l’essere veneziano ha influito su questo “legame artistico”?
Tantissimo. L’acqua è sempre stata presente nella mia vita. Non riesco a starne lontano. Per molti veneziani, come per chi abita nelle città di mare, quando capita di spostarsi in altre città per lavoro si sente la mancanza dell’acqua e al ritorno si prova una sensazione incredibile . Ci sono persone che nascono così e sentono l’esigenza di stare sempre vicino all’acqua.
Il sogno e l’inconscio sono temi cari all’arte. Quali sono gli artisti – o i film, visto che sei anche regista- che ti hanno ispirato?
Il tema del surreale è sempre stato tra le mie passioni. C’è tutta una serie di film moderni che mi hanno influenzato. Un regista che amo particolarmente è Takeshi Kitano, che riesce sempre a infondere sempre una vena poetica nei suoi lavori. Nel campo della video arte, invece, un mio grande maestro è Bill Viola, le sue elaborazioni con l’acqua sono eccezionali. Per quanto riguarda la fotografia e l’uso del bianco e nero, ci tengo a citare Salgado, che è tra i miei artisti fotografi preferiti.
A tal proposito, sul tuo sito web spieghi che l’uso del bianco e nero accentua l’onirismo della fotografia surrealista contemporanea, perché “rispecchia le fondamenta del nostro essere, del nostro sentire”.
Il bianco e nero è brutale, ci riporta alla forma, all’immagine dura, a quello che l’artista voleva effettivamente catturare in quel momento. Quindi ti porta a vedere la realtà come è. Non hai distrazioni. Il bianco e nero è una “lama”. E non vale solo per la fotografia. Il mondo è in bianco e nero. Sta a ognuno poi colorarlo con le proprie emozioni, il proprio stato d’animo.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Al momento è top secret. Posso dire che lavorerò con un personaggio piuttosto importante che nella sua carriera ha lavorato molto con l’acqua . Sarà un progetto fotografico sempre più vicino all’essere umano, però sempre con l’acqua come protagonista e come firma.
(originariamente pubblicato su Vvox)